Capo Figari e il suo isolotto Figarolo, dalla forma particolare di cono quasi perfetto, sono due maestose testimonianze della geologia sarda e delle ere che hanno lasciato il loro segno su questo territorio. Entrambi hanno origine da un basamento granitico emerso nel paleozoico e nel triassico (250-203 milioni di anni), rivestito da una copertura calcareo-dolomitica simile come struttura sia al Monte Albo sia all'isola di Tavolara. La tipologia e le caratteristiche litologiche sono importanti non solo per determinare le ripercussioni economiche di insediamento dell'uomo sul territorio ma, prima ancora, perché ne determinano le connotazioni e l'aspetto esteriore. Il territorio di interesse è suddivisibile in due principali componenti: la prima, con rocce e graniti di età paleozoica e con metamorfismi del primo triassico, è caraterizzata da rocce magmatiche formate dal raffreddamento di magmi e lave dovute a eruzioni, in cui sono presenti anche rocce metamorfiche dovute a modifiche dello strato litico a seguito di rifusioni, consolidamenti e nuove emersioni delle rocce, sottoposte a forti pressioni e temperature; la seconda presenta rocce sedimentarie carbonatiche di età mesozoica e deriva molto probabilmente da un piccolo mare di bassa profondità. In particolare, i due aspetti macroscopici sul territorio sono quelli determinati dal contrasto fra le morfologie di questi due strati. Le rocce del sotto strato affiorano con forme morbide, tondeggianti, e producono, erose dalle acque e dagli agenti atmosferici, dei ghiaioni granitici e splendide sabbie; di contro, le componenti calcaree si manifestano imponenti con falesie e salti impervi prossimi alla verticale, e con una moltitudine di piccoli fiordi o caverne e rientranze.